Gli Esperti in Gestione dell’Energia certificati SECEM tra presente e futuro, tra obblighi ed opportunità
7-8 maggio 2018
Giunta alla quinta edizione la conferenza nazionale SECEM è stata anche quest’anno un’opportunità unica per gli EGE certificati per incrementare il confronto tra gli operatori e la valorizzazione della figura professionale. L’edizione del 2018, in occasione del decennale della nascita di SECEM, è stata organizzata con una nuova formula: un appuntamento di due giornate con tanti momenti riservati all’incontro tra gli addetti ai lavori e una business dinner, che ha creato un clima di vivace confronto tra le aziende sponsor dell’evento e i numerosi partecipanti. Durante questi spazi inoltre alcuni degli sponsor (Edilvì, L’Energié e Samandel) hanno proposto delle collaborazioni ai professionisti. La giusta alternanza tra i momenti conviviali e gli approfondimenti tecnici ha reso le due giornate ricche di proficue discussioni e contribuito al grande successo di questa edizione.
Gli argomenti trattati durante le due giornate sono stati suddivisi in focus tematici.
La giornata del 7 maggio è stata aperta con i saluti del direttore FIRE, Dario Di Santo, che ha poi subito passato la parola a Francesco Belcastro, direttore SECEM, il quale ha sottolineato l’evoluzione del ruolo dell’Esperto in Gestione dell’Energia in Italia, dalle prime certificazioni ad oggi. Dopo aver presentato la posizione dell’EGE nel quadro legislativo e normativo nazionale con cenni all’ultimo provvedimento sui CAM edifici, ha illustrato i risultati dell’indagine annuale effettuata da SECEM per monitorare e studiare le principali attività svolte dai soggetti certificati. Dai dati emerge che per l’EGE libero professionista la ESCO non è più un competitor (32%) ma è un’opportunità come partner/committente (oltre 60%). In merito agli strumenti disponibili nell’attuale mercato purtroppo oltre il 50% non ha ancora lavorato sulla ISO 50001 mentre il 90% circa dei soggetti intervistati ha effettuato diagnosi energetiche nell’ultimo anno di cui circa 25% volontarie e il resto realizzate o per gli obblighi legge o perché previste in bandi di gara o per gli incentivi. Dall’indagine si evidenzia anche come la diagnosi energetica sia diventata uno strumento fondamentale per la realizzazione di interventi di efficienza energetica: il 71% dei rispondenti ha dichiarato che sono stati realizzati uno o più degli interventi suggeriti dalla diagnosi stessa. I risultati evidenziano inoltre come poco sfruttati siano stati gli incentivi e le altre forme di finanziamento. Infine, dalla serie di quesiti sull’EPC, emerge che tale strumento risulta essere considerato molto valido per la promozione degli investimenti ma oltre il 40% non ha mai collaborato alla redazione di un contratto e il committente lo vede come una delle tante soluzioni tecnico economiche disponibili, ciò fa si che viene proposto ancora troppo poco ai clienti.
Daniele Forni, FIRE, ha poi esposto una panoramica delle norme tecniche in lavorazione nei comitati di normazione italiani, europei e internazionali descrivendo l’iter dei lavori della ISO e dando dei cenni sulle ISO 500XX di prossima pubblicazione tra cui la nuova versione della ISO 50001. Ha parlato inoltre delle norme sulla valutazione degli investimenti e delle norme per la valutazione dei risparmi. A livello italiano invece ha dato dei cenni sulla preparazione delle linee guida per la conduzione di diagnosi energetiche nei settori industriale, civile e trasporti.
Il primo focus è stato dedicato alle diagnosi energetiche e ai sistemi di monitoraggio e misura per dare risposte alle varie richieste degli operatori che si troveranno a redigere le diagnosi nel secondo periodo di obbligo, ossia entro dicembre 2019.
Alessandro Iubini, ABB, ha presentato alcune delle soluzioni attualmente disponibili in grado di adattarsi alle esigenze di ogni business accompagnando l’imprese nella nuova era della distribuzione elettrica digitale. Partendo dalla descrizione degli strumenti di misura multicanale (CMS700) ha esposto le potenzialità e gli algoritmi della gestione energetica inerenti la digitalizzazione con un approfondimento su Ekip UP digital unit. Nella parte finale ha mostrato le possibilità di raccolta e gestione dei dati mediante le piattaforme di ABB e l’innovativa ABB Ability TM EDCS. Il tutto tenendo presente il contesto tecnico normativo, le grandi potenzialità derivanti dalla rivoluzione Industry 4.0 ed il nuovo assetto di rete nell’ottica delle micro grid connesse.
Ivan Lion, Alienergia, ha presentato le modalità di approccio nell’analisi dei dati in diversi settori evidenziando come una errata campagna di misura possa inficiare l’intera diagnosi. L’esperienza della ESCO condotta in collaborazione a diverse realtà aziendali ha mostrato come affidarsi a campagne di misure temporanee, ma ben progettate, possa essere un modo efficace ed economico prima di adottare sistemi di monitoraggio integrati e complessi spesso percepiti dall’utente finale solo come un onere. Oltre alla campagna di misura una ulteriore fonte di informazioni emerge dall’analisi dei dati forniti dai distributori o dalle fatture energetiche. Infine, monitorare puntualmente supportati dagli schemi IPMVP può aiutare sia in fase ex-post l’installazione, sia durante la realizzazione di un intervento di efficienza energetica, quantificandone l’effettivo beneficio energetico prodotto.
Successivamente, Ignace de Francqueville, L’Energie del gruppo Metron, ha evidenziato l’importanza dell’acquisizione dati mostrando il funzionamento della piattaforma che Metron ha sviluppato integrando l’Intelligenza Artificiale con l’analisi dei Big Data. Infatti l’aumento esponenziale della quantità di dati generati in un sito industriale è spesso vissuto come un problema o con disinteresse, ma rappresenta invece un’opportunità unica per accedere a una nuova dimensione nella gestione dell’energia. L’utilizzo infatti di tecnologie IoT e l’incrocio in real time di dati eterogenei solitamente non confrontati (ad esempio, i dati di un PLC incrociati con i dati di un ERP) consente, tramite l’utilizzo di strumenti opportuni di Data Science, di produrre analisi ad alto valore aggiunto.
Il pomeriggio si è concluso con il question time tra il pubblico e Silvia Ferrari di ENEA sul tema diagnosi energetiche e sistemi di monitoraggio. L’ENEA ha cercato di rispondere alle numerose domande sia inviate per mail prima dell’evento sia poste direttamente dai partecipanti fornendo utili suggerimenti su come impostare le campagne di misura e per evitare errori nella preparazione degli aggiornamenti delle diagnosi in previsione della seconda tornata che ha scadenza a dicembre 2019. Considerato l’elevato numero di domande e la disponibilità di ENEA, è in programma un secondo appuntamento riservato ai soci FIRE a Bologna in data 19 giugno a valle della conferenza dedicata alla ISO 50001 e alle diagnosi energetiche.
La seconda giornata della conferenza, l’8 maggio, si è aperta con il secondo focus dedicato agli incentivi per l’efficienza energetica con l’intervento di Dario Di Santo, direttore FIRE, che ha presentato gli incentivi e altre fonti di finanziamento oggi disponibili in Italia. Oltre al conto termico 2.0, alle detrazioni e alle agevolazione previste da industria 4.0, nella parte centrale della relazione è stato affrontato il tema dei certificati bianchi con un focus sul decreto corretto del MiSE in attesa di emanazione e i cambiamenti previsti sullo schema per rispondere ad una serie di criticità emerse negli ultimi tempi. La conclusione è stata dedicata al fondo nazione per l’efficienza energetica.
Le barriere all’efficienza energetica e le nuove proposte per il loro superamento sono state trattate da Claudio Palmieri, Gruppo Hera S.p.A., che ha presentare l’approccio del Gruppo per aiutare gli imprenditori a realizzare gli investimenti in Efficienza Energetica descrivendone i vari passi (dagli incontri preliminari all’audit gratuito, dalla valutazione degli interventi e dei contributi disponibili al supporto attraverso gli EPC per finire alla misurazione e validazione dei risultati attraverso le certificazioni ISO50001 e/o ISO14064). Claudia Vignudelli ha concluso descrivendo la procedura su un caso reale di istallazione di una pompa di calore per il recupero di cascame termico a bassa temperatura.
Massimiliano Mattiazzo, Edilvì ESCO, ha presentato la vision aziendale per la riqualificazione degli edifici che prevede un processo di 8 fasi: dalla raccolta di informazioni sull’edifico al processo tramite il BIM, dalla diagnosi energetica e sismica alla simulazione dinamica degli interventi, dalla realizzazione degli interventi al recupero degli investimenti tramite l’accesso agli incentivi, il tutto gestito tramite gli Energy Performance Contract e il Facility Management. In conclusione sono stati mostrati degli esempi di intervento nZEB su edifici della Pubblica Amministrazione tramite l’adozione di EPC e lo sfruttamento del conto termico, dei PON e POR FERS e fondi per l’adeguamento sismico.
Il terzo e ultimo focus è dedicato dedicato alle nuove tecnologie. Stefano D’Ambrosio, FIRE, ha introdotto il focus aggiornando i presenti sul tema energivori con la descrizione del nuovo decreto dedicato alle alle imprese energivore e le potenziali ricadute nelle attività svolte dagli EGE.
Andrea Brumgnach, Samandel, ha descritto la propria offerta tramite l’utilizzo degli EPC per individuare soluzioni innovative per un riscaldamento sostenibile. La tecnologia utilizzata in questi contratti è rappresentata dalla pompa di calore della TEON descritta da Silvano Stefanini. La PdC TINA, brevettata e interamente made in Italy, utilizza refrigeranti naturali e raggiunge alte temperature di mandata (85°C) sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento (ReTINA) senza la necessità di intervenire sugli impianti e sui terminali. Presentate le versioni in abbinamento anche alla cogenerazione. I casi studio presentati in conclusione hanno riguardato degli interventi su un allevamento di suini e su centro sportivo.
Ultimo intervento di Simone Ronca, Viessmann, che ha presentato la loro proposta di efficientamento energetico attraverso i sistemi di recupero dell’energia. In particolare nell’intervento, dopo la descrizione più generale del sistema ibrido cogenerazione + pompa di calore, è stato mostrato un caso reale tramite l’utilizzo della nuova PdC VITOCAL 350-HT PRO che utilizza il refrigerante R1234ze e un cogeneratore VITOBLOC 200 con potenza 530 kWel – 660 kWth. L’utilizzo di questa PdC permette di aumentare il rendimento complessivo e il PES della cogenerazione rispettivamente di un + 12% e di un +13%.
Anche questa edizione del convegno SECEM ha visto il sostegno del Comune di Dronero che lavora attivamente nel settore dell’efficienza energetica. Uno dei prossimi obiettivi dell’Ente è quello di istituire una propria ESCo totalmente pubblica.
Scarica le presentazioni dei relatori:
7 maggio
Introduzione – Dario Di Santo, FIRE
Attività di SECEM e novità – Francesco Belcastro, FIRE
Le norme a servizio dell’efficienza energetica: presente e futuro – Daniele Forni, FIRE
Oltre la misura: nuove opportunità per l’analisi e la gestione energetica – Alessandro Iubini, ABB
Campagne di misura. Dati disponibili e altre forme di misurazione: esperienze sul campo – Ivan Lion, Alienergia
Utilizzo della Data Science per una gestione avanzata dell’energia – Ignace de Franqueville, L’Energie gruppo Metron
8 maggio
Incentivi per l’efficienza energetica – Dario Di Santo, FIRE
Le proposte di Hera per abbattere le barriere che ostacolano gli investimenti – Claudio Palmieri, Gruppo Hera
Il contratto EPC nella PA: la riqualificazione energetica e sismica degli edifici pubblici. Applicazione del Conto Termico 2.0 – Massimiliano Mattiazzo Edilvì-ESCO
Il decreto energivori: nascono nuove opportunità? – Stefano D’Ambrosio, FIRE
Soluzioni innovative per un riscaldamento sostenibile – Andrea Brumgnach, Samandel
Efficientamento energetico attraverso i sistemi di recupero dell’energia – Simone Ronca, Viessmann